Officina nasce con l’idea di portare un nuovo tipo di struttura ospedaliera e assistenziale ai pazienti più piccoli e bisognosi di cure: i bambini. Ho cercato di porre l’attenzione sui loro bisogni, sul fatto che si stanno trattando individui che devono ancora scoprire il mondo e che necessitano di solide basi per farlo al meglio.

Officina si vuole fare carico dell’aspetto interiore dell’individuo, cercare non solo di curare attraverso la medicina tradizionale, ma di affrontare anche la crescita individuale del bambino. Perciò ho provato a pensare a cosa avrebbe potuto rendere felici i piccoli pazienti e a come realizzarlo.

L’idea è quella di creare un luogo dove i pazienti possano modificare la struttura e l’arredamento in cui si trovano a stare. La maggior parte degli elementi presenti pertanto deve essere mobile o modificabile affinché l’immaginazione dei bambini possa ricreare un mondo sempre nuovo e mutevole.

Infatti, poiché i piccoli pazienti non possono spostarsi dall’ospedale, serve un modo per poterli far viaggiare almeno con la fantasia. Avere la possibilità di ricreare attorno a loro un mondo come loro se lo immaginano e non dover più vedere sempre le stesse cose ogni giorno, sarà di grande stimolo e un aiuto per la guarigione.

Per questo motivo ho pensato a soluzioni che prevedano l’incastro, l’unione tra diverse parti.
Questo sistema fa sì che si possa modificare l’arredamento in ogni momento, che pavimento e muri possano essere più interattivi e non solo semplici strutture architettoniche.